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Channel: Letizia Sechi
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La vita torbida e distratta del lettore digitale

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Change Ahead «UN EBOOK È UNA COSA CHE HAI O UNA COSA CHE FAI?»

Il tentativo di capire se con il digitale l’idea di libro si avvicini al concetto di esperienza, allontanandosi da quello più consueto di oggetto, non è un tema nuovo. La serie di domande posta da Beth Bacon, però, permettere di usare qualche aggettivo diverso per descriverlo.

«Quando il libro era un oggetto di carta, era facile definire chi fosse a comprarlo, chi a venderlo e chi a rubarlo. Oggi gli ebook sono bit, pixel e idee. L’accesso a questo tipo di oggetti può essere ingiustamente ristretto da chi li vende, ingiustamente maltrattato da chi li ruba, ingiustamente condiviso da chi li compra. Parliamo di “accesso non legittimo” quando parliamo di pirateria, non esattamente di “beni rubati”.»

Sono i confini dell’accesso legittimo a essere torbidi: «Comprando un ebook acquistiamo un esperienza (che non si può rivendere) o un oggetto (che si può rivendere)? O una combinazione delle due cose?»

No, non è un argomento nuovo, ma le domande sono ancora più che aperte.

» Is an ebook an experience or a thing?

LA DISTRAZIONE DEL LETTORE DIGITALE

François Joseph de Kermadec la chiama «perdita di intimità»: la lettura è sempre stata un’attività intima, dice, finché non abbiamo cominciato a leggere su dispositivi iperconnessi. E nonostante gli editori per primi siano consapevoli che non c’è niente di più semplice che rischiare di “uscire” dall’immersione in un libro, nel digitale sono proprio loro a incoraggiare i lettori a farlo, con continui stimoli all’interazione, all’engagement, alla condivisione, alla partecipazione. Li incoraggiano a scorrere più che a leggere.

Non credo che la chiave per guadagnare concentrazione sia ricostruire un ambiente più simile al mondo della carta che abbiamo conosciuto, in cui le interferenze e gli stimoli erano minori e favorivano un certo tipo di concentrazione nella lettura. È più probabile che cambi il modo di leggere: l’abilità nello scorrere i testi sarà sempre più efficace e ci permetterà di selezionare meglio quelli su cui spendere una lettura più approfondita, gestendo contemporaneamente gli stimoli che ci circondano, che non tenderanno a diminuire, ma ad aumentare.

Più che la ricostruzione di ambienti adatti a vecchie abitudini, mi incuriosisce la possibilità di costruire abitudini nuove adatte al mondo in cui siamo immersi.

» Digital publishing and the loss of intimacy


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